mercoledì 13 gennaio 2010

Il senso vero dell'Altare...


...Il sacerdote non si pone "contro" i fedeli, chiudendosi in un cerchio (cfr. Ratzinger, Introduzione allo spirito della liturgia³, Cinisello Balsamo, 2001, p. 76), ma sta a capo del "popolo di Dio", quale condottiero, e con esso si rivolge a Dio, verso l'oriente, verso l'altare, il quale non deve essere mai una tavola (per una specie di Cena di tipo protestante) e che non è prescritta, resa obbligatoria, anzi, la duplicità di "altari" dovuti a quelli posticci deve col tempo scomparire (cfr. doc. sulla riforma liturgica del 25 gennaio 1966: EV 2,610).Sull'altare deve essere collocato un crocifisso, perché vi si rinnova il sacrificio della croce; vi si trova, in mezzo, il tabernacolo, sede di Cristo, presente realmente sotto le specie eucaristiche e la cui presenza, prodotta dalla transustanziazione avvenuta nella consacrazione, è durevole; vi sono i candelieri con le candele per significare la presenza di Cristo, "luce del mondo" (Gv 8,12; Lc 2,32; 1,78); nella sua pietra si conservano le reliquie dei santi, nostri intercessori presso Dio (Canone romano), con i quali siamo uniti nella grande comunione dei santi e della liturgia celeste (cfr. Ap 6,9).L'altare, con il ministero del sacerdote (cfr. 1Cor 4,1), rende la Chiesa aperta verso il mistero redentivo di Cristo e verso la patria celeste (Fil 3,20), verso la quale il popolo di Dio è incamminato.
Tratto dal documento di spiegazione della S. Messa tridentina di don Ivo Cisar

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